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Cosmesi Circolare: Upcycling e...

La cosmesi circolare, nota anche come upcycling beauty, rappresenta una rivoluzione verde nel mondo della bellezza. Questo movimento abbraccia la sostenibilità ambientale, l'economia circolare e...

Upcycling Beauty: Una Rivoluzione nell'Industria della Bellezza
Si chiama PlasticRoad ed è stata inaugurata a Zwolle (Olanda)
Barattopoli

PlasticRoad la prima strada fatta al 100% di plastica riciclata.

La prima pista ciclabile al mondo realizzata con 500000 tappi di bottiglia e 220000 bicchieri di plastica riciclata.

Dalla pista ciclabile a PlasticRoad

Il primo progetto pilota sarà una pista ciclabile lunga 30 metri composta da elementi cavi prefabbricati che consentono il drenaggio dell'acqua e la posa di cavi e tubature. I partner di PlasticRoad KWS, Wavin e Total hanno lavorato ampiamente allo sviluppo e al collaudo del concetto per convalidare e ottimizzare prestazioni come la capacità di carico degli elementi modulari, le miscele appropriate di plastica riciclata e il design tridimensionale della strada si. Inoltre, sono state condotte ricerche incentrate sul ridotto impatto ambientale. I risultati positivi raggiunti fino ad oggi supportano l'avanzamento per realizzare il primo progetto pilota.

Nata da un'idea

Il concetto di PlasticRoad è stato concepito dall'impresa VolkerWessels, KWS, la più grande azienda di costruzioni stradali nei Paesi Bassi. Dopo aver osservato la costruzione della rete stradale e le problematiche legate alla manutenzione affrontate dalle aree urbane, l'idea di una strada realizzata con rifiuti di plastica riciclata al 100% ha perfettamente senso. Per realizzare questa impresa sostenibile e sviluppare un prototipo di PlasticRoad, tre giganti del settore (KWS, Wavin e Total) hanno unito le forze. Wavin, che è leader mondiale nei sistemi di tubi in plastica riciclata, insieme alla compagnia petrolifera e del gas Total, offre la combinazione perfetta di conoscenza, competenza ed esperienza per allinearsi con KWS in questa impresa innovativa.

Perché PlasticRoad?

Alcuni fatti...

  • Circa 8 milioni di tonnellate finiscono negli oceani ogni anno
  • Oggi il 54% della plastica viene ancora incenerito o scaricato in discarica
  • Solo il 14% dei rifiuti di plastica è attualmente riciclato

Con PlasticRoad, riporteremo i rifiuti di plastica nella catena, riducendo così gli impatti ambientali della costruzione e della manutenzione di una strada. Il concetto di PlasticRoad è completamente in sintonia con iniziative ambientali come Cradle to Cradle (C2C) e The Ocean Cleanup. La plastica dell'oceano viene riciclata e trasformata in parti stradali prefabbricate che possono essere installate in un unico pezzo, rendendo l'installazione semplice, rapida e leggera. Allevia anche le continue problematiche legate all'asfalto e alle strade asfaltate: erosione, erbacce, buche, inondazioni superficiali, riscaldamento superficiale, rumore.

PlasticRoad è:

  • prefabbricato con spazio vuoto per tubi di drenaggio, cablaggio e attenuazione delle acque di inondazione
  • 70% più veloce da installare rispetto alle superfici stradali tradizionali
  • dovrebbe durare 3 volte di più rispetto alle tradizionali strade asfaltate
  • metà del costo di costruzione

Ci sono circa 40 milioni di chilometri di strade in tutto il mondo. Il potenziale del riciclaggio e del riutilizzo della plastica nelle strade è enorme.

Prossimi passi per PlasticRoad

l’idea della Kws è quella di non fermarsi alla creazione di sole piste ciclabili ma iniziare a produrre anche marciapiedi e strade ad alta percorrenza, ovviamente sempre utilizzando rifiuti di plastica di scarto.

Nel Regno Unito, stiamo conducendo il dibattito su quale potrebbe essere il futuro del drenaggio, poiché sappiamo che si può fare di più per affrontare il problema del drenaggio urbano e delle inondazioni. Wavin ha recentemente sviluppato tre concetti con un team di ingegneri laureati. Questo è un futuro più verde per la tecnologia stradale e la gestione del drenaggio urbano!

Quando in Italia?

Mentre nei Paesi anglosassoni c'è molta più elasticità nella gestione dei materiali recuperati, nel Belpaese si resta legati a tutta una serie di iter autorizzativi che soltanto ora, l'Europa, sta cercando di normare in maniera uniforme. Insomma, nel nostro Paese, è ancora lunga la via che porta a strade realizzate in pellet polimerici.

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